Insufficienza cardiaca: caratteristiche cliniche dei pazienti


Un registro specificamente focalizzato sui pazienti con scompenso cardiaco acuto, attivato in Italia nel 2005, ha incluso 2087 pazienti nell’arco di 3 mesi.

Il 70% di essi veniva ammesso direttamente in un reparto di Cardiologia, dopo essere transitato da un Pronto Soccorso, il 24% arrivava in Cardiologia da altri reparti ospedalieri, il rimanente 6% da altri ospedali.
L’età media era di 73 anni, con un'età superiore ai 75 anni nel 46% dei casi.
Le comorbilità erano frequenti.
Gli eventi acuti, classificati come primi episodi di scompenso ( de novo ), rappresentavano il 44% della casistica, mentre i soggetti ricoverati per destabilizzazione di una situazione clinica di scompenso presente da tempo, erano il 56%.

Le presentazioni cliniche erano diverse e classificabili come segue: un quadro clinico di edema polmonare acuto era presente nel 50% dei casi, uno shock cardiogeno nell’8%, nei rimanenti pazienti la gravità clinica rientrava nelle classi funzionali NYHA III e IV.
Una pressione arteriosa sistolica superiore a 140 mmHg era presente nel 43% dei casi, mentre uno stato di grave ipotensione ( inferiore a 90 mmHg ) era riscontrato nel 5% dei casi.
Nel 38% dei casi la frequenza cardiaca era superiore a 100 battiti/min.
Un intervallo QRS superiore a 120 ms è stato riscontrato nel 29% dei casi.

L’eziologia più frequente dello scompenso era, come in altri database, quella ischemica ( 46% dei casi ).
I riscontri clinici obiettivi e quelli radiologici hanno evidenziato che segni di congestione periferica e/o polmonare erano presenti in oltre il 90% dei casi.
Una valutazione ecocardiografica della funzione ventricolare era già stata eseguita prima del ricovero nel 55% dei casi, mentre, durante l’ospedalizzazione, è stata eseguita nel 92% dei casi.
Un terzo dei pazienti presentava un quadro di insufficienza cardiaca acuta con funzione ventricolare conservata. ( Xagena_2014 )

Fonte: Giornale Italiana di Cardiologia, 2014

Xagena_Medicina_2014