Antagonisti della vasopressina nel trattamento dello scompenso cardiaco


Una ricerca nella letteratura ha valutato gli effetti acuti emodinamici a breve e a lungo termine degli antagonisti della vasopressina nei pazienti con scompenso cardiaco.

Sono stati valutati gli studi per Conivaptan ( Vaprisol ), Tolvaptan ( Samsca ) e Lixivaptan.

I dati hanno indicato che tutti questi farmaci aumentano la diuresi a più di 10 ml/ora e Conivaptan e Tolvaptan diminuiscono la pressione di incuneamento dei capillari polmonari ( -2.6, -5.4 e -4.6 mmHg, rispettivamente, per il placebo, Conivaptan 20 mg e Conivaptan 40 mg; - 5.67 a -6.38 mmHg per Tolvaptan, e -4.16 mmHg per il placebo ) nei pazienti con scompenso cardiaco.

Entrambi questi cambiamenti si verificano senza indurre alterazioni elettrolitiche o disfunzione renale.

Gli studi con Conivaptan nell’insufficienza cardiaca acuta non hanno dimostrato un beneficio nell'indice cardiaco, nella pressione arteriosa media, o nella resistenza vascolare.

I dati degli studi clinici hanno indicato che Tolvaptan può diminuire la dispnea ( p inferiore a 0.05 ) e l’edema pedale ( p inferiore a 0.001 ).

Ad oggi, nessuna sperimentazione su larga scala di questi farmaci ha evidenziato un miglioramento della funzione sistolica ventricolare sinistra, della frequenza di riospedalizzazione, del peggioramento dello scompenso cardiaco, o morte.

In conclusione, gli antagonisti della vasopressina non possono essere considerati per una terapia farmacologica di routine per l’insufficienza cardiaca.
Inoltre, Conivaptan non deve essere utilizzato per il trattamento acuto dello scompenso cardiaco.
Non esiste letteratura sufficiente per sostenere una tesi a favore o contro l'uso di Lixivaptan nei pazienti con insufficienza cardiaca.
Tolvaptan può essere preso in considerazione per il trattamento dell’iponatriemia. ( Xagena_2010 )

Reilly T, Schork MR, Ann Pharmacother 2010; 44: 680-687

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